Hai avviato la tua attività. Un bel progetto, una bella pianificazione, tanto entusiasmo. Per aumentare i guadagni, hai deciso di aprire un sito web. Un’ottima idea! Un sacco di clienti ti trovano su Google, grazie a un gran lavoro sulla SEO, e una buona parte di loro decide di acquistare i tuoi prodotti e i tuoi servizi direttamente sul web. E tu, giustamente, sei felice. Perché non sai che il tuo sito ti sta facendo perdere il 20% di quel che potresti guadagnare. Come? Te lo spiego.
Ma come? Hai aperto un sito per farti raggiungere da tutti, spendendo centinaia, se non migliaia, di euro, e poi scopri che un utente su cinque non può vedere i tuoi contenuti. Immagino sia un duro colpo, ma è la verità.
Una persona su cinque, nel mondo, ha una disabilità. Dati alla mano, una persona su cinque non può accedere al tuo sito, o lo può fare solo parzialmente. E se pensi che perderti il 20% dei clienti sia grave, dovresti considerare anche un altro fattore: la popolazione europea - e quella italiana a maggior ragione - è sempre più vecchia. La vecchiaia porta problemi di salute e rende quindi necessario essere più accessibili. Cosa che tu non sei.
Sappi che, come te, il 98% dei siti web nel mondo non è accessibile. Ribaltando la statistica, questi dati ci dicono che se hai una disabilità puoi usare pienamente solo il 2% dei siti web. Per renderti conto della gravità della situazione, puoi stilare una lista dei 100 siti che usi di più, e poi sceglierne solo due: sarebbe una limitazione non da poco, non è vero?
L’aspetto etico e quello economico dell’accessibilità non sono gli unici rischi. Se infatti pensi che perdere il 20% dei tuoi clienti sia già un duro colpo, sappi che potresti anche subire delle sanzioni.
Il 17 aprile del 2019 l’Unione Europea ha pubblicato la direttiva 2019/882, detta European Accessibility Act. Questa direttiva, in materia di “requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi”, ha l’obiettivo di rendere il mercato europeo accessibile, “eliminando e prevenendo gli ostacoli alla libera circolazione di determinati prodotti e servizi accessibili derivanti dall’eterogeneità dei requisiti di accessibilità negli Stati membri. Ciò aumenterebbe la disponibilità di prodotti e servizi accessibili nel mercato interno e migliorerebbe l’accessibilità delle pertinenti informazioni”. Secondo l’UE, infatti, “un ambiente in cui i prodotti e i servizi sono più accessibili rende possibile una società più inclusiva e facilita la vita indipendente delle persone con disabilità”.
Di qui la pubblicazione della direttiva 2019/882, che gli Stati dovranno recepire entro il 28 giugno 2022 e le cui disposizioni saranno in vigore dal 28 giugno 2025. L’obbligo che verrà imposto alle imprese private è di adottare le linee guida in materia di accessibilità, nella versione WCAG 2.1, nonché di pubblicare una dichiarazione di accessibilità, che illustri lo stato di avanzamento in materia di accessibilità web del sito o dell’applicazione su cui è pubblicata.
I contenuti di siti web e applicazioni delle imprese private dovranno essere resi accessibili, con esclusione di:
Quanto detto sopra è già in vigore per i siti web e le applicazioni della Pubblica Amministrazione. Dal settembre 2020, infatti, i siti delle PA devono rispettare le WCAG 2.1: purtroppo, le percentuali di siti a norma sono ancora troppo basse.
Da quando hai iniziato a informarti su come costruire un ottimo sito web, hai scoperto dell’esistenza della SEO. Avrai visto decine di video su come far sì che i tuoi contenuti si piazzassero tra i primi risultati di ricerca. E hai fatto bene, ma non hai fatto tutti i compiti. Quel che non viene detto, infatti, è che non bastano un buono sviluppatore e un bravo copywriter.
Un sito, per comparire tra i primi risultati di ricerca, deve essere accessibile. A farla breve, Google, onnisciente, sa se i tuoi contenuti sono fruibili da tutti. Se non lo sono, ti penalizza. Un indizio riguardo all’importanza dell’accessibilità per Google ci proviene da Google Lighthouse, tool gratuito fornito dall’azienda di Mountain View agli sviluppatori. Tra le metriche analizzate per verificare la qualità di un sito web, troviamo proprio l’accessibilità. Possiamo quindi star sicuri che, se Google analizza l’accessibilità di un sito, sicuramente la tiene in considerazione nell’ordinare i risultati di ricerca.
A questo aspetto vanno aggiunte alcune considerazioni:
Per saperne di più sugli aspetti tecnici, leggi questo articolo!
Un sito web che punti alla varietà e alla qualità della user experience sicuramente avrà contenuti multimediali di vario tipo. Immaginate infatti un sito composto solo di pagine e pagine di testo: non sarebbe molto godibile e ce ne andremmo dopo un paio di minuti, magari anche con un bel mal di testa.
Un sito che presenti elementi audio e audiovisivi è invece molto più piacevole. Potremmo infatti alternare i contenuti in formato testo con dei video che ci aiutino a comprendere l’argomento in maniera più immediata e anche più accattivante. In questo articolo spieghiamo come rendere i media pienamente accessibili.
Tuttavia, questo sito che per te sarebbe più godibile, potrebbe essere inutilizzabile per una persona con una disfunzione uditiva. Anche qua ti chiediamo un piccolo sforzo di immaginazione: stasera, quando ti siederai sul divano e accenderai la televisione, prova a togliere il volume. Non ti divertirai molto, probabilmente. Immagina ora se la tua intera vita fosse così e se nessuno facesse niente per cercare di aiutarti: basta poco, basta aggiungere i sottotitoli al tuo video o una trascrizione del contenuto audio.
Tutto questo non ha solo una valenza etica: alcuni studi compiuti da Moz affermano infatti che la trascrizione dei contenuti audio aumenti la visibilità organica fino al 50%. Sarebbe un’ottima maniera per ottenere utenti senza dover fare sponsorizzate. Niente male, no?
Se i punti precedenti non ti hanno ancora convinto sull’importanza di essere raggiungibile anche dai clienti con disabilità, dovresti ascoltare quest’ultimo dato.
Le persone con disabilità si mostrano poi fortemente fedeli ai brand da loro scelti (+75% rispetto al resto della popolazione). I dati Nielsen mostrano poi come, a seconda della disabilità, varino le abitudini di consumo. le persone con un ritardo dell’apprendimento hanno molto spesso un animale domestico e quindi una propensione molto alta ad acquistare cibo ad hoc. Le persone con difficoltà cognitive sono più tendenti a comprare cibi surgelati. E gli ipovedenti acquistano con frequenza cosmetici, mentre le persone non indipendenti sono più attratte dal tabacco.
Altro dato utile, come abbiamo detto prima, il 98% dei siti al mondo non è accessibile: ciò significa che hai ottime probabilità di diventare il primo ad avere un sito accessibile nel tuo ambito, fidelizzando così la clientela.
Se i dati che ti abbiamo mostrato ti hanno spaventato e sei preoccupato, abbiamo la soluzione per te: AccessiWay. Mentre tu neanche consideravi l’esistenza di persone con disabilità, qualcuno stava sviluppando un software in grado di rendere accessibili tutte le pagine del tuo sito web in pochi attimi, grazie all'attività congiunta dell’Intelligenza Artificiale e dei servizi di consulenza personalizzati compresi nei vari pacchetti.
AccessiWay nasce da una joint-venture italo-israeliana con AccessiBe: la startup leader nel settore dell’accessibilità web. Se solitamente rendere un sito web accessibile costa molto e comporta un netto sacrificio degli aspetti grafici, con AccessiWay non avrai nessuno di questi problemi. I costi sono infatti contenuti e rapportati al numero di pagine presenti sul tuo sito web. Non dovrai poi aspettare mesi e mesi di sviluppo: ti basterà installare una sola linea di codice JavaScript e l’interfaccia di accessibilità comparirà subito sul tuo sito, consentendo agli utenti con disabilità di adattare contenuto, colori e navigazione alle loro esigenze. Dopo 48 ore il tuo sito sarà pienamente accessibile e sarà scansionato ogni 24 ore per garantire la costante accessibilità.
AccessiWay funziona per un 30% in front-end, con l’interfaccia di accessibilità, e per un 70% in back-end, con l’intelligenza artificiale.
Per quanto riguarda l’interfaccia di accessibilità, le varie voci che lo compongono consentono a un utente con disabilità di adattare contenuto, navigazione e colori alle sue esigenze. Per fare qualche esempio, un utente con epilessia potrà ridurre gli sfarfallii, un utente con ADHD vedrà evidenziate sullo schermo solo le parti della pagina su cui sposta il cursore, in modo da potersi focalizzare, e un utente con ipovedenza potrà aumentare i colori e i contrasti dei contenuti del tuo sito, in modo da poterli leggere con più facilità.
L’intelligenza artificiale, invece, provvederà a rendere i contenuti accessibili rendendo il tuo sito web leggibile da uno screen-reader, ossia un sistema automatico di lettura dei contenuti di un sito, essenziale per gli utenti con disabilità visiva. L’intelligenza artificiale consentirà poi la navigazione da tastiera, fondamentale per chi abbia una disabilità motoria. Infine, l’IA scansionerà le pagine del tuo sito, garantendo quotidianamente la piena accessibilità.
Non va poi dimenticata l’importanza delle consulenze personalizzate che lo staff di AccessiWay ti offre: in questo modo potrai rendere accessibile ogni pagina del tuo sito web, in modo da ottenere la piena conformità alle WCAG 2.1.