Grazie all'intelligenza artificiale è possibile superare quelle barriere che rendono il mondo digitale inaccessibile per le persone con disabilità. Funzionalità come i sottotitoli automatici nelle storie di Instagram o nelle presentazioni di Microsoft Powerpoint, o come la personalizzazione della dimensione e del colore dei testi, l’aggiunta di descrizioni delle foto e, in Word, la conversione degli stili del titolo per lettori non vedenti e ipovedenti sono solo alcuni esempi dei passi compiuti per rendere tutto il web accessibile entro il 2025.
Innanzitutto, l’utente che si sente discriminato può richiedere la rimozione della barriera digitale e un indennizzo ricorrendo al “meccanismo di feedback” che si trova a fondo pagina dei siti web delle Pubbliche Amministrazioni. Per quanto riguarda un sito di un'azienda privata, ricordiamo che, essendo il tema dell’accessibilità normativamente nuovo, è preferibile optare per un contatto diretto.
Passiamo ora ad una questione cruciale: com’è possibile intervenire nei siti web? È senza dubbio opportuno rivolgersi ad un esperto di accessibilità che è in grado di comprendere quelle che sono le problematiche di fruizione dei contenuti. Pensiamo all’importanza di risolvere le criticità strutturali come, ad esempio, l’inserimento del testo alternativo al logo dell’azienda. Se corrette all’interno del “template” verranno risolte per tutto il sito web.
Gli strumenti che utilizzano l’intelligenza artificiale, come sappiamo, non danno risultati sempre perfetti. Pensiamo, per esempio, agli errori dati dalla generazione automatica di sottotitoli sui video di YouTube o nelle dirette Facebook. Tuttavia, ricorrere a tali strumenti rappresenta senza dubbio una soluzione molto vantaggiosa in termini di tempo e costi rispetto al lavoro di uno sviluppatore. Va posta particolare attenzione alle soluzioni che non sono, ad oggi, appropriate a soddisfare l’accessibilità web. Ai problemi strutturali e a quelli legati ai contenuti non si è di fatto giunti ad una definitiva risoluzione in grado di rendere autonomi i gestori di un sito web, in modo da svincolarsi dalla dipendenza dei venditori di tali soluzioni. L’intelligenza artificiale rileva solamente una parte delle problematiche. Pensiamo, ad esempio, ad una immagine senza un testo alternativo che la descriva. La tecnologia non è sempre in grado di comprendere se è un’immagine che non necessita di tale testo oppure se è in grado di descrivere correttamente il contenuto. Altri esempi di casi a cui il sistema layer non fornisce una soluzione adeguata sono molteplici e riguardare specifiche disabilità come garantire l’identificazione di errori e la loro prevenzione nella compilazione di moduli; correggere automaticamente i link non funzionanti; consentire o meno di effettuare l’ingrandimento in modo adeguato dei contenuti; bloccare il cambiamento automatico derivante da azioni dell’utente senza informarlo e garantire adeguatezza delle etichette e informazioni strutturali aggiuntive per tecnologie assistive. È dunque necessario puntare su una soluzione basata sul legame inscindibile tra un utente consapevole delle tematiche dell’accessibilità con strumenti di valutazione adeguati per fornire una fruibilità ottimale del servizio. Ma non solo. È opportuno verificare l’effettiva qualità del servizio digitale testando l’esperienza di persone con specifiche disabilità. In questo contesto, AccessiWay si presenta come soluzione IA più efficiente nell’intero mercato dell’accessibilità web. E’ molto comune pensare che le soluzioni automatiche come questa non siano sviluppate a fianco di persone con disabilità, ma nel nostro caso ogni aspetto del prodotto è stato testato e costruito insieme a utenti e programmatori non vedenti. Nonostante noi stessi siamo consapevoli del fatto che rendere un sito accessibile manualmente sia ottimale e garantisca la piena accessibilità di ogni aspetto di un sito, le soluzioni automatiche rappresentano un’occasione realistica per rendere internet interamente accessibile in tempi ridotti. La nostra missione fondamentale consiste infatti nel rendere internet completamente accessibile entro il 2025.