“Permettere ad ogni individuo di essere autonomo significa prima di tutto rispettarlo in quanto persona”. Tenendo ben presente questa citazione dell’attivista e scrittrice Marina Cuollo, affrontiamo la delicata questione del rapporto tra autonomia e disabilità che, come vedremo, interessa anche il mondo digitale. Nei confronti delle persone con disabilità, che a lungo sono state viste solamente come soggetti passivi da accudire, privi di ogni facoltà di decidere sulla propria vita, l’autonomia riveste un ruolo centrale. Anzi, assume un significato del tutto nuovo. Per autonomia, innanzitutto, si intende la capacità di avvalersi e mettere in atto una personale e indipendente capacità di giudizio, nonché avere libertà di azione nei confronti delle diverse situazioni quotidiane.
È considerata autonoma una persona che da sola riesce a provvedere alle proprie esigenze. Una domanda sorge quindi spontanea: le persone con una particolare disabilità, per esempio che impedisce il normale movimento, non possono essere considerate autonome? E proprio qui avviene un ribaltamento del concetto dominante di autonomia. Aver bisogno di un supporto o di strumenti di assistenza non implica necessariamente il non essere autonomi. Se, infatti, proviamo a considerare la disabilità come una speciale forma di normalità, non saremmo schiavi di tutti quei pregiudizi che non fanno altro che chiudere la mente nei confronti della disabilità. Dopotutto, ogni individuo, disabilità a parte, ha bisogno di aiuto: nessuno si salva da solo.
Questo cambiamento di pensiero ha risvolti sulla vita quotidiana delle persone assolutamente positivi. Con l’affermarsi del modello sociale della disabilità, infatti, essa non è più vista come il problema da risolvere, ma il focus si sposta sull’importanza di abbattere tutte quelle barriere sociali che rendono la disabilità un problema.
Bisogna abbattere tutti gli ostacoli, da quelli architettonici a quelli digitali, che rappresentano il vero problema quando si parla di disabilità. Tornando al discorso del rapporto tra disabilità e autonomia, pensate anche solo per un momento di non avere più potere decisionale sulle vostre vite o se vi fossero precluse opportunità perché non esistono soluzioni in grado di superare la situazione. Sarebbe a dir poco frustrante. Lo stesso può valere per le persone con disabilità. Sono stati compiuti enormi passi in avanti per far sì che l’autonomia non sia relegata a pura teoria, ma che si concretizzi in modo efficace nella vita quotidiana delle persone. Facciamo riferimento, per esempio, a tutte quelle soluzioni realizzate per rendere effettiva l’accessibilità alle persone con disabilità: abbattimento delle barriere architettoniche con la costruzione di rampe e montacarichi, implementazione di ausili, per esempio, nei trasporti e strutture rese accessibili come le spiagge. E per quanto riguarda l’accessibilità web?
Così come tutti gli altri servizi, anche Internet deve porsi l’obiettivo di garantire e tutelare l’autonomia alle persone con disabilità. E questo è reso possibile grazie alla soluzione di AccessiWay che lavora con l’interfaccia di accessibilità consentendo ad ogni visitatore di adattare personalmente il design e l’interfaccia del sito web alle proprie esigenze o disabilità individuali e con l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale, rendendo il sito accessibile agli screen-reader e permettendo la navigazione da tastiera integrale. Solo avendo ben chiaro questo obiettivo saremo in grado di rovesciare qualsiasi disuguaglianza; perché
“il reale limite non riguarda il fatto di non essere autosufficienti, ma risiede nella società che non permette alle persone con disabilità di esserlo” (M.Cuollo).