Contattaci, riceverai una chiamata dai nostri esperti
15/02/2022 09:00
4 minuti
Cos’è l’ipovisione e chi è definibile ipovedente
L’ipovisione è una condizione molto diffusa in Italia e nel mondo. I numeri sono in crescita, anche a causa della sempre più diffusa senescenza della popolazione: in breve, una società più anziana vuol dire una società con più persone con disabilità visiva. E l’ipovisione è una delle disabilità più presenti con l’invecchiamento. Ecco perché è importante capire cos’è l’ipovisione e chi è un soggetto ipovedente.
Cos’è l’ipovisione e perché non si dice ipovedenza
Partiamo dalla seconda domanda, che per alcuni può sembrare scontata. Si dice ipovisione e non ipovedenza esattamente come si dice visione e non vedenza. Infatti solo visione è il sostantivo derivante da vedente.
L’ipovisione è una condizione patologica che consiste nella riduzione dell’acuità visiva o del campo visivo. Com’è evidente, può comportare grandi implicazioni nella vita quotidiana e, affinché queste non si traducano in limitazioni, è necessario che la società agisca in una direzione di inclusività e accessibilità.
Le classificazioni dell’ipovisione: chi è ipovedente?
Per indicare il deficit visivo che porta alla definizione di cecità vi sono più livelli, a seconda della gravità dei sintomi:
Si parla di cecità o amaurosi è definita totale quando l'occhio non è in grado di percepire la luce in alcun modo o forma;
V’è cecità funzionale quando il sistema visivo può percepire la luce, ma non le forme;
Cecità legale è quando la percezione, non superiore a 1/20 nei ciechi parziali, non permette l'autonomia del soggetto. L'ampiezza del campo visivo è inferiore al 3% per i ciechi totali oppure al 10% per i ciechi parziali (ad entrambi gli occhi o nell'occhio migliore anche con correzione).
Si parla invece di ipovisione nei casi meno gravi, secondo i seguenti livelli:
Grave: il residuo visivo è non superiore a 1/10 in entrambi gli occhi o nell'occhio migliore anche con correzione e/o il residuo perimetrico binoculare è inferiore al 30%;
Medio-grave: il residuo visivo è non superiore a 2/10 in entrambi gli occhi o nell'occhio migliore anche con correzione e/o il residuo perimetrico binoculare è inferiore al 50%;
Lieve: il residuo visivo è non superiore a 3/10 in entrambi gli occhi o nell'occhio migliore anche con correzione e/o il residuo perimetrico binoculare è inferiore al 60%.
Quali patologie possono essere cause di ipovisione?
Le cause di ipovisione sono molteplici e solo un’accurata visita medica è in grado di identificarle. A titolo di informazione, elenchiamo qui alcune cause di ipovisione e di disabilità visiva:
Albinismo: è una condizione genetica che può causare una ridotta acuità visiva centrale e la fotofobia (intolleranza alla luce), per via dell’assenza di melanociti iridei ed elevato errore refrattivo.
Diabete: è una malattia sistemica caratterizzata da una glicemia elevata. Se non curata correttamente, può provocare danni alla retina (retinopatia diabetica), con riduzione dell'acuità visiva centrale (dovuta ad edema retinico, ossia ad accumulo di liquido negli strati retinici maculari);
Anomalie della cornea: si tratta essenzialmente del cheratocono in stadio avanzato, dell’opacità di superficie e dei leucomi;
Toxoplasmosi: è una malattia associata alla corioretinite girata e comporta un notevole calo dell'acuità visiva centrale;
Retinite pigmentosa: questa malattia oculare genetica genera l'atrofia dei recettori retinici deputati alla visione notturna e periferica - i bastoncelli - provocando una diminuzione sensibile della visione notturna e del campo visivo;
Degenerazione maculare: è una malattia che attacca la retina, nella sua parte centrale, provocando la morte progressiva delle sue cellule. Inizialmente compare sotto forma di una distorsione delle immagini al centro del campo visivo, ossia con le rette che diventano curve al centro. Nei casi avanzati si manifesta lo scotoma centrale, ossia una macchia scura al centro del campo visivo: si rischia di perdere la capacità di svolgere attività basilari della vita quotidiana;
Glaucoma: consiste in una malattia oculare caratterizzata da una pressione oculare elevata che provoca danni al nervo ottico. Negli stadi avanzati può generare una riduzione del campo visivo periferico. si può curare mediante instillazione di colliri o, se questi non funzionano, mediante trattamento chirurgico (trabeculectomia).
Quali strumenti sono d’aiuto per le persone con ipovisione?
L’avanzamento tecnologico ci ha concesso di aiutare le persone con disabilità nella loro vita di tutti i giorni. Le invenzioni utili sono moltissime e sarebbe vano un tentativo di elencarle tutte. Ci concentreremo quindi su quegli strumenti di cui abbiamo trattato approfonditamente in altri articoli, a cui rinviamo:
Screen-reader: si tratta di uno strumento fondamentale per la vita quotidiana delle persone con disabilità visiva. Consiste in un lettore dello schermo, che permette a chi ha ipovisione di utilizzare strumenti informatici come cellulari e computer. Se vuoi sapere come funziona nello specifico, leggi qua;
Smartphone in braille: sviluppato da un team indiano nel 2013, questo smartphone consente alle persone con disabilità visiva che conoscono il braille di utilizzare uno smartphone. Spieghiamo tutto nel dettaglio in questo articolo;
Percorsi sonori: i percorsi sonori sono appunto dei tracciati in cui la direzione da seguire viene indicata da suoni. Sono strumenti molto utili per le persone con disabilità visiva, in quanto non tutti conoscono il braille. Se vuoi scoprire un’applicazione pratica, leggi questo approfondimento;
AccessiWay: il software AccessiWay utilizza un sistema integrato di Intelligenza Artificiale e interfaccia utente che consente a qualsiasi navigatore sul web di adattare il sito su cui si trova alle proprie esigenze. Se hai un sito web dovresti renderlo accessibile, per non incorrere in sanzioni. AccessiWay è un’ottima soluzione, in grado di farti risparmiare tempo e denaro. Clicca qui per scoprire come funziona!