Se pensiamo a quanto i social network incidono sulla nostra vita, viene difficile immaginare un mondo in cui non possiamo usarli. Niente più storie su Instagram, video su TikTok o post su Facebook. Niente più meme, niente messaggi, niente condivisioni. Sarebbe un mondo in cui le relazioni sociali verrebbero rese più difficili, meno immediate. Ecco come sarebbe la vita delle persone con disabilità nel caso in cui i social non fossero accessibili. Se vi è venuta la curiosità, scoprite come le persone ipovedenti o con disabilità visiva usano i social network!
Negli Stati Uniti i social network sono ricompresi nella “Section 508” del “Rehabilitation Act” del 1973, che impone l’accessibilità per gli enti governativi e per le organizzazioni che lavorano con loro.
In Europa, l’approvazione dello European Accessibility Act, in vigore dal giugno 2022, impone l’accessibilità anche per le imprese private, escluse le microimprese (categoria in cui chiaramente non rientrano i giganti come i social media).
La comunicazione visiva è fondamentale sui social, motivo per cui un utente che non può vedere le immagini rimane estremamente limitato nella fruizione dei contenuti. Per questo motivo, chiunque voglia avere uno spirito inclusivo, deve cercare di rendere i media pubblicati sui propri profili il più accessibile possibile.
Per farlo è fondamentale inserire sempre il testo alternativo (alt text) sulle immagini pubblicate, così che lo screen reader (se non sai cos’è clicca qui) possa descrivere agli utenti con disabilità visiva il contenuto del media. Inoltre, è importante indicare i nomi delle persone taggate e i luoghi, nonché tutto ciò che è rilevante per la comprensione dell’immagine.
Per i/le naviganti/e poco esperte: i meme sono immagini con un testo in sovraimpressione, spesso virali e umoristici. Le GIF (Graphics Interchange Format) sono dei brevissimi video che, una volta terminati, riprendono automaticamente a riprodursi.
Gli screen reader non possono leggerli, quindi è importante descriverne il contenuto nel testo alternativo o nella didascalia.
Se vuoi sapere come rendere i media accessibili, leggi questo articolo!
Per quanto riguarda le emoji, non c’è da preoccuparsi: gli screen reader sono in grado di tradurre l’emoji (la “faccina”) nel suo contenuto, descrivendone l’oggetto. In sostanza, l’emoji con questa immagine:
Viene tradotta con “faccina con lacrime di gioia” o contenuti simili. Ovviamente si perde molto dell’immediatezza dell’emoji, ma comunque si consente agli utenti con disabilità visiva di cogliere il senso di quanto pubblicato.
Una volta analizzati i social network e la loro accessibilità in generale, vediamo come i singoli social network sono accessibili per le persone con disabilità, analizzandoli uno per uno.
Facebook prevede un sistema di Intelligenza Artificiale che scrive automaticamente i testi alternativi per le immagini, in modo da supplire a una carenza compiuta da moltissimi utenti. Inoltre, nella dichiarazione di accessibilità, vengono fornite numerose indicazioni per gli utenti con disabilità, sia per quanto riguarda il “feed”, sia per i messaggi.
Anche Instagram prevede un sistema automatizzato di testo alternativo, che può essere modificato e personalizzato dall’utente prima della pubblicazione. Proprio la natura prettamente visiva dei contenuti di Instagram rende l’accessibilità fondamentale per questo social network.
Lo stesso discorso fatto per Instagram vale anche per TikTok, la piattaforma di brevi clip video molto diffusa nella Generazione Z. Il social network prevede un sistema automatico di sottotitoli, nonché supporto su molte funzionalità come le tecnologie TTS (text-to-speech), che regolano il funzionamento degli screen reader. Per saperne di più, qua trovate la loro dichiarazione di accessibilità.
Twitter ha un sistema di Intelligenza Artificiale che scrive automaticamente le didascalie alle immagini, così da renderle fruibili anche per gli utenti con disabilità visiva. Tuttavia, è compito dell’utente attivarla.
YouTube, la piattaforma di pubblicazione video di proprietà di Google, è molto attenta all’accessibilità. infatti, è interamente compatibile con gli screen reader. Per sapere come funziona, leggete qua!