Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Graziana Contrafatto festeggiano la vittoria dei 100m alle paralimpiadi di Tokyo
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Chi sono le tre vincitrici dei 100m donne alle Paralimpiadi di Tokyo

Nel trionfo di Tokyo, l’apice della spedizione olimpica e paralimpica è stato raggiunto nella finale dei 100 m donne nella categoria T63. L’Italia, infatti, è stata in grado di piazzare l’oro, l’argento e il bronzo. La giusta celebrazione di una nazione che si è dimostrata la scuola della velocità, dopo la vittoria di Jacobs nei 100 m uomini e della staffetta 4x100 m uomini. Vediamo quindi chi sono le tre vincitrici dei 100 m donne alle Paralimpiadi di Tokyo 2020.

La spedizione italiana alle Paralimpiadi

Le Paralimpiadi sono una competizione fondamentale per creare una società accessibile e inclusiva. Per saperne di più sulla loro storia, ti invitiamo a leggere questo articolo. In generale, si tengono qualche settimana dopo le Olimpiadi.

A Tokyo l’Italia ha ottenuto 69 medaglie, secondo miglior risultato di sempre dopo il record di 80 medaglie di Roma 1960. Nel dettaglio, gli azzurri e le azzurre hanno conquistato 14 ori, 29 argenti e 26 bronzi. Il nuoto porta più di metà delle medaglie, fra cui 11 ori.

Solo nella giornata conclusiva, il 5 settembre, dopo 12 giorni consecutivi, l’Italia non ha ottenuto medaglie. Tra le tante belle giornate, va sottolineato il successo di Bebe Vio, confermatasi campionessa paralimpica nonostante i problemi di salute di alcuni mesi prima: per scoprire di più, leggete qui!

I nomi e la storia delle tre vincitrici dei 100m donne alle Paralimpiadi di Tokyo

I più precisi sottolineeranno che la vincitrice è una sola, Ambra Sabatini. In realtà, vista l’amicizia che le lega e la gioia di tutte e tre dopo la gara, ci sentiamo di parlare di “tre vincitrici” quando facciamo riferimento ad Ambra Sabatini (oro), Martina Caironi (argento) e Monica Graziana Contrafatto (bronzo).

Le tre atlete si sono fatte strada a suon di record del mondo di categoria fino alla finale, dove hanno conquistato tutto il podio. La loro categoria di appartenenza è T63, dove T sta per track, ossia “pista”, e 63 indica le persone che hanno subito un'amputazione monolaterale transfemorale e gareggiano con protesi.

Se vuoi sapere di più sul funzionamento delle categorie paralimpiche, leggi questo articolo!

Il video della gara dei 100 m donne alle Paralimpiadi di Tokyo 2020:

Chi è Ambra Sabatini, oro alle Paralimpiadi nei 100 m a Tokyo

Ambra Sabatini nasce a Livorno il 19 gennaio del 2002. Vive da sempre a Porto Ercole, in provincia di Grosseto. Ha da sempre avuto una grande passione per lo sport, avendo praticato pattinaggio, pallavolo, per poi approdare al mezzofondo.

Proprio tornando in scooter da un allenamento avviene l’incidente nel quale perde la gamba sinistra fino a sopra al ginocchio. Durante la riabilitazione pratica ciclismo e nuoto. Quando ottiene una protesi, torna a praticare atletica leggera, dedicandosi però alla velocità.

Nel 2020, al Gran Prix di Dubai, segna un crono di 14”59 che le vale la qualificazione per le Paralimpiadi ma è soprattutto il nuovo record mondiale di categoria. Record che riscriverà nella finale di Tokyo, col crono di 14”11.

Per scoprire la storia di Ambra Sabatini nel dettaglio, leggi questo articolo!

Chi è Martina Caironi, argento alle Paralimpiadi nei 100 m a Tokyo

Alle spalle di Ambra Sabatini, ma con un ruolo da assoluta protagonista nel corso dell’intera manifestazione paralimpica, troviamo Martina Caironi. Nata ad Alzano Lombardo il 13 settembre 1989, l’atleta ha subito l’amputazione della gamba a seguito di un incidente in motorino, al ritorno da una festa, a soli 18 anni.

Da lì inizia la fase di recupero, che l’ha portata a essere una grande atleta paralimpica. La sua fonte di ispirazione, almeno agli inizi, era Oscar Pistorius, prima che si rendesse autore dell’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp.

Martina Caironi non era alla sua prima partecipazione paralimpica, in quanto già vincitrice dell’oro nei 100 m piani alle Paralimpiadi di Londra nel 2012 (col crono di 15”87) e dell’oro nei 100 m piani (14”97) e dell'argento nel salto in lungo (4,72 m) alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016. Queste medaglie sono state ottenute nella categoria T42, prima del cambio e della creazione della categoria T63.

Il caso di doping di Martina Caironi

Martina Caironi è stata suo malgrado coinvolta in un caso di doping. Il 6 novembre 2019, durante un controllo antidoping a sorpresa voluto da Nado Italia, risulta positiva a un metabolita di steroide anabolizzante contenuto in una crema cicatrizzante. Tale medicinale era stato assunto da Caironi a causa di un'ulcera sulla parte finale del moncone, ed era stato correttamente dichiarato alle autorità antidoping.

Ciononostante, il tribunale antidoping ha riconosciuto la violazione della normativa in materia di sostanze dopanti, pur riducendo la squalifica da 12 a 4 mesi in virtù dell’assenza della volontà di doparsi.

A causa della squalifica ha dovuto saltare i mondiali paralimpici di Doha del 2019.

Chi è Monica Graziana Contrafatto, bronzo alle Paralimpiadi nei 100 m a Tokyo

Monica Graziana Contrafatto nasce a Gela il 9 marzo 1981. Intraprende la carriera militare, nel corso della quale, nel 2012, è vittima di un attacco. Durante una missione in Afghanistan, nell’area del Gulistan, l’avamposto militare italiano viene attaccato da forze locali, a colpi di mortaio. Il bilancio è tragico, con un morto, il sergente Michele Silvestri, e quattro feriti gravi, fra cui Contrafatto.

Nel 2012 riceve la medaglia d’oro al valore nell’Esercito, con la seguente motivazione:

“Bersagliere, nel corso di un vile attentato perpetrato a una base operativa avanzata da parte di insorti mediante armi a tiro curvo, anteponendo l'incolumità dei colleghi alla propria, dopo l'arrivo di una prima bomba da mortaio faceva sgomberare la propria tenda, indicando ai propri commilitoni di recarsi nei bunker e salvando loro, di fatto, la vita. Mentre si portava al proprio mezzo per attuare le azioni di contrasto, rimaneva gravemente ferita dall'esplosione di un'ulteriore granata che colpiva la stessa area e, malgrado il lancinante dolore, con spiccato coraggio rifiutava le prime cure e incitava i propri commilitoni alla reazione, prima di accasciarsi stremata”.

Monica Graziana Contrafatto: atleta paralimpica

La carriera paralimpica di Monica Graziana Contrafatto inizia alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro del 2016, dove ottiene il suo primo bronzo paralimpico nei 100 m piani (16”30). La categoria di appartenenza era la T42, prima del cambio di classificazione di cui abbiamo parlato in precedenza.

A seguito del cambio, appunto, nel 2021, alle Paralimpiadi di Tokyo, gareggia nella categoria T63. Qui ottiene nuovamente un bronzo, con il crono di 14”73.

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