La disabilità è una condizione estremamente comune, al punto che riguarda, nel mondo, una persona su cinque. Ciononostante, vediamo spesso situazioni di discriminazione verso i disabili, o, come sarebbe meglio dire, le persone con disabilità (clicca qui per sapere perché). In questo articolo spiegheremo che cos’è la discriminazione verso i “disabili” e le persone con disabilità e come evitarla.
Le persone con disabilità subiscono discriminazioni quotidianamente: queste possono avvenire più o meno volontariamente, ma non va dimenticato che anche l’incuria, la dimenticanza delle esigenze altrui e l’indifferenza sono comportamenti discriminatori.
In generale, possiamo definire la discriminazione verso le persone con disabilità come un qualsiasi comportamento od omissione che impedisca loro di vivere una vita piena e soddisfacente. Data però la varietà di comportamenti che possono dar luogo a una discriminazione verso le persone con disabilità, indichiamo qualche esempio.
Le battute discriminatorie sono il principale esempio di comportamento abilista, ossia di comportamento discriminatorio verso le persone con disabilità. Si tratta ovviamente dell’azione più chiaramente offensiva e meno accettabile. Tuttavia, non si tratta di comportamenti rari, al punto che spesso vediamo le denunce da parte delle vittime sui mezzi di informazione. In questo senso, vi sono degli ambienti particolarmente a rischio, come le scuole, dove non mancano purtroppo gli atti di bullismo.
Quante volte, riguardo a una persona con disabilità, sentiamo dire “poverin*, chissà com’è successo” e via dicendo? Ecco, sono comportamenti profondamente sbagliati. La disabilità comporta indubbiamente delle difficoltà, ma l’approccio corretto non sono paternalismo e compassione, come se ci si trovasse di fronte a qualcuno incapace di vivere una vita piena. La cosa giusta da fare, come società, è fornire i mezzi per realizzarsi pienamente, agendo anziché compatendo.
Le persone con disabilità possono avere più difficoltà del resto della popolazione a trovare un lavoro e a realizzarsi pienamente, dato che nel mondo rimane ancora uno stigma forte riguardo a questa condizione. Nel nostro piccolo possiamo far sì che questo non avvenga, cercando di includere appieno tutt* nella vita sociale e lavorativa, a prescindere dalle condizioni psicofisiche. Questo richiede delle attenzioni, come fornire loro le opportunità per partecipare: organizzare una riunione in un luogo non accessibile, per esempio, è discriminatorio; è discriminazione anche non invitare una persona con disabilità a partecipare, “perché le costerebbe fatica” o “perché non potrebbe aiutare”.
Nei paragrafi precedenti vi abbiamo indicato alcuni esempi per evitare comportamenti discriminatori. Un mondo dove le discriminazioni verso le persone con disabilità proseguono è il web. Solo il 3% dei siti al mondo è accessibile: un dato intollerabile, che impone di agire. Inoltre, chi ha un sito inaccessibile perde un cliente su cinque e rischia di incorrere in sanzioni economiche: clicca qui per saperne di più!
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