Nel 2019 il sito ufficiale di Beyoncé è stato al centro di una causa avviata da Mary Conner, signora non vedente di New York, che ha denunciato come il sito beyonce.com fosse inaccessibile. La signora Conner si è trovata di fronte a numerosi ostacoli per effettuare diverse operazioni: l’acquisto dei biglietti per gli spettacoli e prodotti vari, trovare informazioni sull’artista e sulla sua musica e iscriversi al sito per fruire delle funzionalità.Senza dubbio, sono stati violati i principi contenuti in quello che è uno degli atti legislativi più completi in America: l’American with Disabilities Act (ADA) che tutela i diritti delle persone con disabilità, garantendo loro pari opportunità. In un mondo sempre più digitale, è necessario abbattere ogni barriera che ostacola la fruizione dei contenuti web.
Nel documento del tribunale, si legge che persone con disabilità visive non possono navigare o effettuare acquisti in autonomia. Le cause vengono riscontrate nella tipologia di interfaccia, esclusivamente visuale senza includere alcun livello di lettura alternativo a quello visivo.
Ma i problemi del sito non finiscono qui.
La denuncia specifica che “le barriere di accesso ai contenuti della pagina includono una serie di elementi: mancanza del testo alternativo per le immagini, menu a tendina inaccessibili, mancanza di link di navigazione, mancanza di prompt adeguati, negazione della navigazione da tastiera e transazioni esclusivamente attraverso il mouse e collegamenti vuoti che non contengono testo”.
É necessario prendere in considerazione quanto gli elementi sopra descritti siano essenziali per garantire l’accessibilità dei siti web. Riteniamo di fondamentale importanza non arrivare al punto di trovarsi in guai legali per non avere un sito accessibile alle persone con disabilità. L’accessibilità riguarda tutti: piccoli e grandi siti. É tempo di agire, ora.
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