Nel mondo, una persona su cinque ha una disabilità. Questo significa che la qualità della vita del 20% delle persone è fortemente condizionata dal contesto che si trova intorno. Le azioni che noi consideriamo facili possono infatti diventare molto complesse per chi ha una disabilità. Ecco perché è necessario costruire un mondo accessibile. Vediamo quindi cos’è l’accessibilità e cosa significa realmente questa parola.
La parola “accessibilità” ha significato diverso a seconda dell’ambito in cui viene impiegata. Possiamo trovarla parlando di luoghi geografici: in questo caso, un luogo accessibile è un luogo che si può raggiungere, mentre sarà inaccessibile un posto circondato dai rovi, dalle scogliere o da animali feroci, per fare degli esempi.
In ambito informatico, invece, è accessibile il sito o l’applicazione che è utilizzabile da tutti gli utenti. Con “tutti gli utenti” si intende anche le persone con disabilità, che avranno esigenze diverse da persona a persona. Come si fa ad adattare un prodotto informatico alle esigenze specifiche di una persona? Puoi farti un’idea leggendo questo articolo.
Una volta spiegato il significato della parola, è importante vedere nello specifico che cos’è davvero l’accessibilità. L’ambito che ci interessa di più è quello informatico, date le recenti direttive europee che vedono l’accessibilità come un obbligo per chi possiede un sito web, pena sanzioni anche non di poco conto. Se vuoi saperne di più, leggi qui.
Ad ogni modo, è importante partire dalla definizione di accessibilità che troviamo nelle Linee guida di design per i servizi web della Pubblica Amministrazione:
Per accessibilità si intende la capacità dei sistemi informatici, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari. Nessun utente deve essere discriminato e deve quindi poter accedere alle informazioni e ai servizi digitali erogati dalla Pubblica amministrazione.
Per raggiungere gli obiettivi della definizione sopracitata, un sito deve rispettare i quattro requisiti cardine dell’accessibilità, individuati nell’ambito della Web Accessibility Initiative (WAI). Deve infatti essere:
L’Italia si è mossa fin dai primi anni 2000, con la Legge Stanca, per assicurare il diritto delle persone con disabilità di usufruire pienamente dei contenuti di siti web e applicazioni. L’Unione Europea ha poi cercato di uniformare la disciplina, con due direttive (2016 e 2019). Dal 2022 i siti web delle imprese private dovranno essere accessibili, per non incorrere in sanzioni.
Rendere un sito pienamente accessibile comporta un grande dispendio di risorse e spesso porta a dover fare compromessi importanti con l’estetica. Nulla di tutto questo è un problema se si ricorre ad AccessiWay. AccessiWay è un sistema integrato di software (IA e interfaccia utente) e consulenze personalizzate, grazie al quale potrai rendere il tuo sito web pienamente accessibile con pochi click e a costi contenuti. Clicca qui per scoprire come funziona!